6.7.04

Il lupo e l'imperatore, Pinocchio e Amleto: i bugiardi in letteratura

L'idea è venuta fuori spontaneamente dal Gruppo nella penultima riunione: perchè non parlare di menzogne, di bugie insomma, e di chi le dice? M'è subito sembrata una proposta molto accattivante, ed ho incominciato le mie ricerche con le solite regole, fondamentalmente due:

1) non più di 8 libri in elenco
2) ricerca per parole del titolo, in questo caso bugi*, menzogn*, menti*, fals*, apparen*, travest*, ingann*.
Così ecco qua quello che ho trovato in biblioteca:
- Il talento di mr. Ripley, di Patricia Highsmith
- Il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde
- Il bugiardo, di Carlo Goldoni (letteratura drammatica)
- Le bugie con le gambe lunghe, di Eduardo De Filippo (sempre teatro)
- L'onesta bugiarda, di Tove Jansson
- Segreti e bugie, di Mark O'Sullivan
- Inganni e incanti di Sophie Silber, di Barbara Frischmuth
- L'inganno, di Thomas Mann

Dove naturalmente ci sono due romanzi che non rientrano nel criterio "parole del titolo": i primi due infatti, il testo di Patricia Highsmith ed il celebre romanzo breve di Wilde, sono i paradigmi della falsità e dell'apparenza dei rispettivi personaggi principali: il primo, mr. Ripley, s'inventa una nuova identità ed uccide più volte per mantenerla, mentre nel caso del secondo assistiamo ad uno scambio di persona: al posto del protagonista ad invecchiare sembra essere il suo ritratto. Senonchè c'è il colpo di scena finale nel quale accanto al ritratto di uno splendido giovane giace il cadavere pugnalato di un vecchio decrepito, e quindi...