19.10.04

Libri preferiti



Scrive Maria Elena:

La scorsa settimana ho provato a lanciare una proposta: Lunedì prossimo ci ritroviamo qui con il/i nostro/i libro/i preferito/i e leggiamo ad alta voce una o due frasi che ci piacciono perchè parlano di cose o persone cui sentiamo di somigliare. Immediata contestazione: No perchè è difficile trovare un libro così, ce ne sono tanti. Forse sono state espresse anche altre motivazioni, ma a me pare che entri in gioco anche, fra le altre cose, la difficoltà a leggere ad alta voce in pubblico. Non è come leggere per proprio conto, per niente: ne avevamo parlato qualche volta, quando avevo chiesto "Ma voi quando leggete le sentite, le voci dei personaggi?" Così è venuta fuori una discussione interessante sui modi di leggere, sui tempi e sulle fantasticherie che accompagnano la lettura, che mi ha condotto ad avanzare la proposta criticata; io comunque penso proprio che porterò un bel tris, e cioè questi tre libri:

1) Pel di carota di Jules Renard: il primo libro lungo che ho letto; la mia prima lettura è stato un racconto, Il principe felice di Oscar Wilde. Poi avevo naturalmente Alice nel paese delle meraviglie e Pinocchio, ma erano in edizione tanto bella che tendevo ad evitarli un pò perchè mi mettevano soggezione, così grandi, con quelle belle tavole a colori e la copertina rilegata, e un pò perchè i miei ne scoraggiavano in modi sottili ma percepibili un uso troppo frequente: così non si rovinano. Al periodo dell'infanzia è legata anche l'Enciclopedia della Fiaba Laterza in quattro volumi: quella è davvero consunta ma sono riuscita a salvarla e ce l'ho ancora, mentre Pel di carota me lo sono dovuto ricomprare in edizione Garzanti, che comprende anche le Storie naturali, oltre alle Fiabe di Hans Christian Andersen, che infatti caccio dentro ad ogni bibliografia del GdL. E non solo! Più tardi, verso gli otto anni, sono arrivate le Piccole donne di Louise May Alcott: un libro che ho riletto decine di volte perchè di volta in volta ne scoprivo dei lati nuovi. Ed ogni volta mi identificavo con una sorella diversa.
2) Il gatto che andava al cinema: Giallo Mondadori che ho letto un mese fa circa; dell'autrice, Lilian Jackson Braun, compro sempre tutti i romanzi che escono nei Gialli Mondadori. Un pò perchè parlano di gatti, un pò perchè è come le enciclopedie, se cominci a raccogliere i fascicoli non puoi più smettere. E un pò perchè una dei protagonisti, Polly, è una bibliotecaria che parla spesso del suo lavoro. E poi ci sono altri aspetti simpatici, in questo per esempio si citano frequentemente alcune ricette californiane abbastanza insolite; comunque, di "giallo" non hanno assolutamente nulla: ricordo che in uno mancava addirittura uno degli elementi base del genere: l'assassinio. Nel senso che proprio nessuno veniva ammazzato.


3) La levatrice di St.Mark's Place di Victoria Thompson: è il Giallo Mondadori che sto leggendo in questo periodo. Mi ha colpito l'ambientazione: New York inizio '900. E anche il rilievo dato al mestiere della protagonista, che fà per l'appunto la levatrice (ma il titolo originale è "Murder in St. Mark's Place"), il che le consente una certa indipendenza economica ed autonomia personale a differenza di quasi tutte le donne che vivevano in quegli anni, cui era vietato per legge (e nel Giallo lo si dice) di votare, avere proprietà e mettersi in affari.

E dunque:
1) un libro del passato remoto
2) un libro del passato prossimo

3) un libro del presente

Adesso vediamo come va a finire.... appuntamento in biblioteca alle 14.30' lunedì 25 ottobre!

5 Commenti:

At 1:04 PM, Blogger Gruppo di Lettura dice che...

senti EliKat (?!?!) ho la sensazione che tu non sia entrata per commentare loggandoti con lo user del GdL e relativa pw, ma come user diverso. Solo che Bloggers mi ha buttato fuori, dopo: ho dovuto fare il logout e rientrare. Ah, dimenticavo che questa piattaforma non accetta gli smileys. E togliamolo, allora.

 
At 10:06 PM, Blogger Gruppo di Lettura dice che...

No, non è il problema di leggere qualcosa ad alta voce, è che oggi io posso identificarmi in qualcosa, domani in un'altra, e ieri mi identificavo in un'altra. Ci sono tanti libri che hanno significato molto per me, sono quei libri pieni di orecchie che tengo vicino al comodino, i libri storici, i più importanti. Ma può darsi che domani finiscano invece tra quelli che passano e vanno, sulle mensole, insieme ai libri (di cui dovremmo sbarazzarci) tipo "spotty va a nanna" o "il club delle baby-sitters"...(anche se dubito fortemente che Se questo è un uomo e il diario di Anne finiranno a impolverarsi laggiù...), perciò portare qualcosa come hai detto tu sarebbe..non so...limitativo.
Adesso ci penso e poi vediamo.
KereN-Grace
^_^

 
At 10:45 PM, Blogger Gruppo di Lettura dice che...

Un libro del passato remoto? Piccole donne
Un libro del passato prossimo? Non mi viene in mente niente...
Un libro del presente? "La promessa"e il mitico Talmud babilonese.
E un libro infinto?

 
At 1:19 PM, Blogger Gruppo di Lettura dice che...

COME HAI POTUTO TOGLIERE BEN??? COME HAI POTUTO TOGLIERE BEEEEEN?????!!!!!! BEN E' LA NOSTRA MASCOTTE! COME HAI POTUTO????? Perchè, oh, perchè??

 
At 9:30 AM, Blogger Gruppo di Lettura dice che...

Dunque: il Gruppo di Lettura è un Gruppo: quindi se qualcuno vuole inserire nell'homepage del blog una fotografia che ci rappresenti (ho detto CI, non MI o TI) se ne parla tutt'insieme. Io, nel frattempo, ho scelto l'immagine di un artista, Lou Reed, che scrive canzoni e poesie e, in senso letterale, ha scritto in faccia ciò che pensa e sente.

 

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